Alghero fu fondata dai Genovesi nel XI secolo e rimase sotto la dinastia della Famiglia Doria per molto tempo, interrotta,solamente per un breve periodo dalla famiglia Pisano (1283-1284). Alghero fu fondata, in origine, dai Genovesi fino al 1300 circa. Nel 1353 ebbe inizio lo sviluppo della Alghero catalana con la conquista di Pietro IV D’Arborea e la città divenne una colonia catalana. La dominazione Aragonese prima e, quella Spagnola poi, durarono sino al 1720 ma, fu nel XVI secolo che la città venne fortificata per la sua importante posizione strategica nel Mediterraneo Occidentale. Nel XVI secolo la città di Alghero divenne uno dei più importanti centri strategici del Mar Mediterraneo. Nel 1720 si instaurò il regime sabaudo e il commercio ebbe un nuovo sviluppo, specialmente l’attività legata alla pesca del corallo. Nel 1862 gli algheresi costruiscono il primo stabilimento balneare che connoterà l’attività turistica della città sino ai nostri giorni. La città di Alghero è geograficamente situata a circa 300 miglia dalla Spagna, di fronte a Barcellona, nella direzione dei venti dominanti di ponente e maestrale e, allo stesso tempo è protetto dai venti del nord dai due promontori di Capo Caccia e di Punta Giglio. Alle spalle delle spiagge sabbiose del golfo, si estende una breve pianura con stagni e piccoli fiumi, che a nord si allarga nella vasta piana della Nurra. Il nome di Alghero viene fatto derivare dal nome dell'alga marina che in vasti banchi si deposita sulle spiagge. La nascita di questo borgo (1102), fu voluta dalla potente famiglia genovese dei Doria per favorire l'intenso traffico di merci tra Genova e le coste settentrionali dell'isola. Ponte Romano Il suo territorio venne abitato a partire dal neolitico, come testimoniano la necropoli di Anghelu Ruju e il nuraghe di Palmavera. Conobbe un periodo di declino durante le invasioni fenicie e cartaginesi, mentre con la conquista romana (238 a.C.) tutta la zona fu stabilmente abitata. Nella vicina baia di Porto Conte esistono ancora resti di ricche ville dell'epoca imperiale. Durante il medioevo fece gola ai pisani e ai giudici di Arborea. I pisani, intorno al 1283, aiutati dal giudice Mariano IV, assediarono la città per quasi un mese senza riuscire ad espugnarla. Tra i centri più importanti dell'isola, fu l'ultimo ad essere conquistato dagli aragonesi nel 1353. L'anno successivo, dopo una sanguinosa ribellione, il re Pietro IV d'Aragona espulse tutti gli abitanti dalla città e li sostituì con coloni catalani. Il segno più evidente di questo insediamento fu che da quel momento in poi si parlò la lingua catalana. Alghero dal MareOltre che nella lingua, si nota ancora oggi anche nell'architettura una traccia evidente dell'antica dominazione del Regno d'Aragona (e poi di Spagna). Alghero si presenta oggi al visitatore come una città fuori dal tempo per quanto riguarda il suo centro storico, fatto di case in pietra arenaria, che si sbriciola lentamente in sabbia, ma allo stesso tempo come una città moderna incastonata nelle tinte policrome del mare, delle spiagge e degli oliveti che le stanno alle spalle verso sud-est. Nel centro si possono ammirare le torri, i bastioni, il lungomare e il porto.
Cattedrale di S. Maria (1562 -1579) All'interno un crocifisso ligneo del secolo XVI e il mausoleo di Maurizio Giuseppe di Savoia, morto ad Alghero nel 1799.
Chiesa della Misericordia Fondata dai francescani nel 1508 vi si conserva un crocifisso d'arte spagnola del '600.
Chiesa di S. Francesco Fu eretta nella II° metà del '300 e riedificata quasi per intero tra il XVI ed il XVII secolo.
Madonna di Val Verde Santuario campestre distante 7 km. dalla città.
Necropoli Santu Pedru La necropoli, tra le più interessanti dell'isola, ha un corridoio di 15 mt. con una grande sala quadrangolare dalla quale si può accedere alle altre celle.
Necropoli Anghelu Ruju La Necropoli di Anghelu Ruju è un complesso tombale prenuragico situato a 10 km da Alghero, Necropoli di Anghelu Rujusulla strada per Porto Torres. Si tratta di una delle più vaste necropoli della Sardegna ed è una delle aree archeologiche più importanti del Mediterraneo. La necropoli, nella quale si praticava l'inumazione di popolazioni dedite alla pesca e all'agricoltura, risale al neolitico recente (3000 a. C.). L'evoluzione architettonica, avvenuta nelle diverse fasi di utilizzo della necropoli, è messa in risalto dai vari tipi di tombe, ed è visibile nelle differenze di accesso (la più antica a calatoia, la più recente a dromos) e negli ambienti a forma rettilinea o curva. Le pareti di alcune tombe sono decorate con false porte, colonne, coppelle e corna taurine, a rappresentare il Dio Toro che proteggeva i morti. La necropoli ha restituito reperti molto significativi, tra cui piccoli idoli femminili.
Nuraghe Palmavera Risultato di una serie di operazioni costruttive che vanno da prima del 1000 al secolo VIII a. C., ha una pianta particolare contraddistinta dall'aggiunta, alla torre centrale, di un bastione ellittico ed un'altra torretta che anima il cortile interno.
Capo Caccia Capo Caccia è un'imponente promontorio che si trova a pochi km da Alghero; Capo Cacciala sua maestosa punta a strapiombo sul mare è impressionante: il calcare si spacca all'improvviso e precipita per centinaia di metri nell'azzurro del mare. Capo Caccia, deve il proprio nome ai cacciatori che sino a pochi anni fa facevano strage dell'avifauna presente. Nonostante l'opera di distruzione dell'uomo, fortunatamente è ancora presente il grifone, un avvoltoio capace di raggiungere i 3 mt. di apertura alare. Grifone La zona è stata dichiarata oasi permanente di protezione faunistica. Questa tutela ha giovato alla pernice sarda, all'aquila del bonelli, al falco pellegrino, al gabbiano reale e corso, alla berta maggiore e minore e al cormorano dal ciuffo. La fama di Capo Caccia è legata specialmente alle grotte, in modo particolare alla Grotta di Nettuno.
Grotte di Nettuno La grotta di Nettuno è probabilmente la più bella e famosa delle grotte sarde; vi si accede dal mare Grotta di Nettunooppure da una scalinata formata da 656 gradini, detta "escala del cabirol". L'ingresso, che si apre a circa 1 mt. di altezza sul mare, è quasi pianeggiante, coperto di vegetazione, alto 8 mt. e lungo circa 20. Da qui si accede ad un vasto lago salato interno posto allo stesso livello del mare. Il lago è lungo 120 mt. circa ed è caratterizzato da scogli affioranti, bassi fondi, e sponde inaccessibili, costituite da splendide formazioni del carsismo sotterraneo: enormi colonne che sorgono dall'acqua, concrezioni pittoresche, saloni giganteschi e misteriose caverne frutto del continuo lavorio del mare sulla roccia calcarea. In questa straordinaria grotta viveva, sino a non molto tempo fa, anche la rarissima foca monaca, ormai da tempo estinta.
Porto Conte Procedendo verso ovest si raggiunge Porto Conte, il portus nimpharum di Tolomeo, con il mare e il paesaggio intorno di grande bellezza.
Fertilia Il borgo fu creato negli anni '30 durante il processo di trasformazione agraria della Nurra. Ai primi coloni ferraresi si sono aggiunti negli anni '50 gruppi di famiglie della Venezia Giulia. Oggi si presenta con una planimetria regolare raccolta intorno alla piazza rettangolare della parrocchiale di S. Marco e alla torre littoria a forma di parallelepipedo. A Fertilia è ubicato l'aeroporto internazionale di Alghero. | |
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